Il Duomo di Barga se da un lato affascina il visitatore lascia anche alcuni interrogativi sul suo effettivo sviluppo rispetto alla costruzione originale che le ricostruzioni fatte nel passato non sono in grado di spiegare.
Nel famoso quadro del XVI° secolo, dove vi è raffigurata la Barga cinquecentesca e dove è conservata anche l’immagine della Madonna del Molino, si notano delle differenze rispetto alle ricostruzioni del Duomo ipotizzate dal Pera nel suo studio relativo ai restauri del XX° secolo.
Nella parte frontale, in corrispondenza del campanile, (indicato dalla freccia verde) si nota una struttura molto più avanzata rispetto al resto della facciata che evidentemente è stata allineata in seguito.
Non è azzardato ipotizzare che essa nascondeva come al presente la rampa di scale per accedere ai piani alti del campanile.
Come appare inverosimile l’ipotesi che la porta sotto il campanile (indicata dalla freccia gialla), viste le sue dimensioni, servisse per accedere a questa struttura, è sproporzionata per la funzione che doveva svolgere.
Più plausibile l’ipotesi che si trattasse di un accesso alla chiesa.
Infatti tra i pagamenti fatti riscontrabili nei libro dei saldi dell’Opera di S. Cristoforo tra il luglio 1591 e il giugno 1592 si legge:
a maestro Antonio di maestro Lissandro legnaiolo lire 12.6 sono pro haver fatto la porticciola all’uscio del campanile che di fori sta […]
(dal libro “Maestri del legno a Barga” di M. P. Baroncelli)
Il fatto che si parli di porticciola per l’accesso al campanile denota dimensioni modeste.
Questa porta assomiglia invece a quella che ora si trova murata sulla destra della facciata.