inventario delle armi custodite nella torre di barga
bargarchivio on 26 dicembre 2015 in Archivio StoricoLA TORRE DI BARGA
Si dice che in Barga anticamente esistessero molte torri .[…]
La sola sulla quale si hanno memorie numerose, era la torre posta presso le mura di Porta Reale di fronte al Rivellino, tra l’orto oggi Bertacchi e il muro dell’orto delle Monache, località che ritiene tuttora il nome di Torre
Si trova fatta menzione di questa torre in antico per causa di restauri ed altro, ma non se ne conosce l’origine.
In tempi posteriori fu tenuta dal Comune e dal Governo come deposito di armi e fu chiamata per questo la torre delle armi.
Nel 1724 vi furono fatti diversi restauri a spese dello Scrittoio di S.A.R. e fu stabilito che servisse come prigione per i soldati.
Nel 1786 fu appigionata ai fratelli Ciarpi per lire quindici l’anno.
Nel 1793 venne appigionata a Cristofano Da Prato, Francesco Lucignani e Giuliano Piacentini, proventuari dei macelli, ad uso di scannatoio delle bestie per venti lire l’anno.
Finalmente nel 1808 ne fu decretata la vendita.
Nell’interno della torre si trovavano: un palco a tavole a cui si saliva per una scala di legno ed un altro palco a volta di sassi a cui parimente si saliva per una scala mobile di legno.
La muraglia a levante formava porzione del muro di clausura del Convento di S. Elisabetta il quale appoggiava inoltre in tutta la sua lunghezza alla cantonata delle altre due muraglie esposte a settentrione e mezzogiorno.
Si accedeva alla mentovata torre per mezzo di un ripiano lastricato più alto della strada e sostenuto da un muro con spalletta.
La stima complessiva del valore di detta torre ed agio, fatta dai periti muratori Luigi Piacentini e Antonio Iaccheri, il 18 febbraio 1808, ascese per la torre a scudi 115,3,8 e per l’agio a scudi 3,6,6.
In tutto scudi 119,2,14 (da leggersi scudi 119 pari a lire 833, soldi 2, denari 14)
Il 12 marzo 1808 fu posta all’incanto e fu rilasciata ad Antonio Iaccheri che la comprò per sassi per scudi 88, offerta fatta anticipatamente il dì 11 marzo di detto anno.
Il 26 luglio di detto anno pervenne l’approvazione del Sotto Prefetto di Pisa come segue:
“con resoluzione del Signor Prefetto del Mediterraneo del dì 21 corrente è stato approvato il rilascio in vendita fatto da codesta comunità a favore di Antonio Iaccheri di un fabbricato ad uso di torre presso di codeste mura castellane, per il prezzo di scudi ottantotto, da tenersi dal compratore nelle mani e pagare i frutti alla ragione del quattro per cento”.
Questo frutto era stato così combinato perché il detto Iaccheri si era riservato di pagare in tre volte in epoche diverse l’intero prezzo.
Il 10 giugno un editto del Cancelliere aggiudicava al minore offerente la demolizione della torre la quale era totalmente disfatta il 18 settembre successivo, poiché con altro editto del Cancelliere veniva posto all’incanto il suolo dove era situata, per lire novanta Fiorentine.
E così ebbe fine anche questa torre.
La misura della torre
Altezza Braccia 23 (di poco inferiore ai 14 metri)
Lunghezza dei muri
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In cima | In fondo |
Muro a levante
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Braccia 14 | Braccia 15 e 1/3 |
Muro a mezzogiorno
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Braccia 9 e 2/3 | Braccia 11 e 1/3 |
Muro a ponente
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Braccia 14 | Braccia 15 e 1/3 |
Muro a settentrione
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Braccia 9 e 1/2 | Braccia 11 e 1/3 |
Spessore dei muri a pian terreno Braccia 2 e 1/2
Spessore dei muri al tetto Braccia 1 e 2/3
Inventario dei pezzi d’artiglieria della torre
Il cattivo stato di manutenzione delle armi è segno evidente che l’unione con la Firenze granducale aveva determinato un lungo periodo di pace sul territorio, a differenza della Garfagnana, destabilizzata dalle continue lotte tra Lucchesi e Modenesi.
Sono da registrarsi, infatti, nel periodo, solo brevi e circoscritte liti di confine relative al Monte di Gragno e ai territori oltre il crinale appenninico.
Il testo è ripreso da “Il Castello di Barga” del Canonico Pietro Magri.
Un particolare ringraziamento a Pier Giuliano Cecchi per il materiale di testo.