RINGRAZIAMENTO
Un doveroso ringraziamento alle numerose persone che sono intervenute all’inaugurazione della mostra sui patrioti Barghigiani che si è aperta ieri alla Fondazione Ricci e a coloro che, non potendo presenziare, hanno inviato lettere di approvazione .
La mostra sarà visibile fini al 16 ottobre prossimo e rappresenta un opportunità unica di vedere documenti che, in quanto di provenienza privata, non sono fruibili dal grande pubblico.
Questa premessa è un elogio alla Fondazione, al suo Presidente Arch. Cristiana Ricci, alla Dott.ssa Baroncelli e a tutti coloro che hanno allestito in maniera così professionale questo evento.
Come è stato sottolineato negli interventi di apertura, il Risorgimento non è stato un fenomeno circoscritto ad un limitato numero di persone.
L’Italia non è stata fatta solamente dai grandi nomi citati nei libri di storia.
Dietro, c’è un sottofondo di persone, che, come ricordano i Salvi nei loro discorsi “Morto Ricasoli, morto Lamarmora e Bertani e Fabrizzi e Gialdini e cento e cento altri che la storia non potrà dimenticare e morti mille, diecimila, centomila poveri figliuoli ignorati che bagnarono col loro sangue il vessillo delle libertà e colla voce fioca del moribondo, col sospiro, col rantolo dell’agonizzante insegnarono ai figliuoli con quale intonazione si ha da gridare in faccia al nemico viva l’Italia.”
L’intento della pubblicazione del libro sui patrioti Barghigiani e di questa mostra è di rende omaggio a queste figure, trasmettere i loro valori sempre attuali, specialmente in questo momento di crisi economica dello stato e morale della politica.
Infatti alcune frasi, che sembrano scritti ieri, ci ammoniscono dicendo:
“Non basta avere una patria bisogna anche rendersene degni servendola con amore, con disinteresse, con abnegazione, ed ai giovani colla memoria degli entusiasmi che fecero palpitare la precedente generazione incombe di conservare la tradizione di quella sublime e fortunata concordia.
L’Italia non deve desiderare ne proclamare, anzi allontanare con ogni sforzo le prove dei momenti supremi ma non deve lasciare sfuggire occasione alcuna per dimostrare i suoi sentimenti patriottici e ricordando le glorie e i travagli dei tempi passati impariamo a benedire la patria a dividerne i dolori e le ristrettezze , ad aver fede nei suoi destini, e da figli amorosi anziché rinnegarla o trattarla con indifferenza circonderemo di amorevoli cure e gareggeremo di abnegazione per la madre sofferente e accasciata”.
Questi personaggi ci danno le linee guida di “come la patria si onori col lavoro e come si serva col braccio nei giorni della prova.”
Lavoro, non solo dal punto di vista professionale, ma anche nella partecipazione alle attività di volontariato sociale.
Durante quel periodo, fondarono infatti l’ospedale, alcune società di mutuo soccorso per i lavoratori disoccupati e in ristrettezze economiche, mantennero saldi i legami con i connazionali all’estero, tutte iniziative che oggi si tende a demandare “allo Stato”, dimenticando che lo Stato siamo noi.
Termino, con un stralcio del discorso di insediamento a Sindaco di Salvo Salvi:
“Non lo nego siamo poveri, siamo piccini, siamo montanari, ma il Barghigiano non fu mai secondo a nessuno per sentimento di amore verso la patria grande nazionale, l’Italia, come verso la patria piccola, questo nostro paese ove la quiete, l’armonia e il sentimento di fratellanza verso i cittadini fra loro, la mitezza e la gentilezza dei costumi il senso della moralità e dell’onestà rendono quieta e più cara la vita.”
Questo gli orari della mostra presso la “Fondazione Ricci -Via Roma 20 Barga”:
MARTEDI-MERCOLEDI 9-12
VENERDI-SABATO-DOMENICA 16,30-19,30