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Inaugurazione mostra permanente
bargarchivio on 29 marzo 2023 in Eventi, Umberto Vittorini Collezione, Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Inaugurazione mostra permanenteInaugurata la mostra permanete dedicata a Vittorini
bargarchivio on 27 marzo 2023 in Umberto Vittorini Collezione, Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Inaugurata la mostra permanete dedicata a VittoriniFinalmente è stata inaugurata la mostra permanete dedicata a Vittorini, a Barga, in Via dell’acquedotto n°3. Si può visitare gratuitamente, il sabato 10-12 e la domenica 15.30-18, previa prenotazione obbligatoria ( per motivi di lavoro ) via mail a : [email protected]
Interrogativi sul Vittorini incisore
bargarchivio on 31 gennaio 2022 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Interrogativi sul Vittorini incisoreNonostante nuove scoperte, come i titoli delle acqueforti che riporto di seguito, sono ancora molti gli interrogativi sul Vittorini incisore che devono trovare risposta.
Vittorini, aveva partecipato all’importante mostra fiorentina del 1911 in occasione del cinquantenario dell’unità d’Italia, ma vi aveva esposto solo opere di pittura.
Fu solo nel marzo 1913, a Roma, alla Prima Esposizione Internazionale d’arte della Secessione che nella “Sala del Bianco e Nero” presenterà le sue prime acqueforti “Il Duomo di Pisa di notte” e “La vela bianca”.
Tra il maggio del 1913 e l’aprile del 1914, in quattro aste effettuate dall’impresa di vendite “Arte antica e moderna” diretta da Alfredo Geri a Firenze, dove si ponevano in vendita importanti collezioni come quelle di Augusto Jandolo di Roma, Pilade Mascelli, Angiolo De Farro e la collezione di bianco e nero di proprietà del sig. prof. Ruggero Focardi, Vittorini è presente con diverse acqueforti.
Pare un lasso di tempo troppo breve perché importanti collezionisti avessero acquistato le acqueforti di quello che allora era un perfetto sconosciuto per porle subito in vendita e trarne un profitto.
Alla successiva esposizione romana del 1914, Vittorini sarà presente con due dipinti e un monotipo.
Come e in che occasione dunque si era perfezionato l’acquisto da parte dei suddetti collezionisti?
Delle opere in asta solo “La vela Bianca” risulta aver partecipato all’esposizione romana, a parte “Bocca del Cinquale a Forte dei Marmi”, tutte le altre oggi sono irreperibili.
“La Torre dei Giunigi a Lucca” , “Luna nell’Arno” e “La Piazza di S. Firenze”, infatti non si trovano in nessun catalogo o articolo.
Vittorini per scritto dichiara che “Ritorno all’ovile” è stata la sua prima acquaforte stampata nel 1912.
La parola “stampata” lascia aperte diverse interpretazioni, enigma non risolvibile anche perché la lastra utilizzata per la stampa non riporta incisa la data.
Sono state individuate una decina di lastre che Vittorini avrebbe inciso tra il 1912 e il 1913
Di queste solo di “Foce del Cinquale” (1912), “Casolare nella campagna Lucchese” (1912), “Processione nel villaggio” (1913), abbiamo la certezza della data in quanto incisa sulla lastra.
Per le altre ci dobbiamo fidare della data apposta nel margine insieme alla firma, che spesso si è riscontrato coincidere con l’anno della stampa e non dell’incisione.
Restano comunque un numero elevato che lascia supporre che Vittorini abbia iniziato ad incidere prima del 1912.
Sappiamo inoltre che l’artista ha fatto un primo l’approccio con il torchio calcografico con la tecnica del monotipo, che comunque è ben diversa dell’acquaforte.
È evidente fin da subito, una padronanza della tecnica non comune, sinonimo di un artista già formato.
Questo è confermato anche dalla critica, su “Novissima Albo di arti e lettere” del 1913, in relazione all’esposizione romana, Vittorini è segnalato tra coloro che sono esperti nella signorile arte dell’incisione
Viene naturale domandarsi dove abbia imparato a fare le incisioni? Quali sono stati i suoi riferimenti?
Chi sono dunque gli artisti che ha frequentato, le persone che ha conosciuto, che lo hanno aiutato a formarsi fino a far si, che lui, diventasse in questa giovane età un incisore assolutamente provetto cioè dotato di una speciale abilità o esperienza?
Non esistono o non ci sono pervenute, ma di questo non esistono nemmeno testimonianze, di opere precedenti alla prima di “Ritorno all’ovile” che è già un’incisione perfettamente formata.
Sicuramente in lui ha inciso la lezione fattoriana e chissà quante altre conoscenze, ma l’originalità del segno di Vittorini, non consente riferimenti precisi ad artisti a lui contemporanei.
Escludendo Gordigiani, si potrebbe supporre la frequentazione di qualcuno che faceva parte del suo entourage.
Potrebbe essere Alfredo Muller (Livorno 1869 – Parigi 1939), ma il rapporto di Vittorini con quest’ultimo, testimoniato anche da alcune lettere, è probabilmente da collocarsi successivo al 1914, quando dopo aver esposto alla Seconda Esposizione della Secessione Romana, Muller fece ritorno a Firenze da Parigi.
Potrebbe essere Arturo Faldi (Firenze 1856 – Firenze 1911) spesso ospite a Castiglioncello nella villa dei Gordigiani.
La presenza di una acquaforte inedita nella collezione di Ruggero Focardi (Firenze, 1864 – Quercianella 1934) potrebbe essere una traccia.
Tutte supposizioni in attesa di riscontro, l’unica cosa certa è che Vittorini nel 1912, a 22 anni, dimostra di avere un mestiere già completo.
Evidentemente vuol dire che c’è stata una conoscenza, uno scambio, una informazione viva fra gli artisti che gravitavano in questa grande area della Toscana.
Il pensiero corre a Moses Levy (Tunisi 1885 – Viareggio 1968) che all’epoca abitava a Rigoli vicino Pisa, del quale abbiamo le prime incisioni poco prima del 1910, e con il quale in seguito Vittorini ha condiviso diverse esposizioni.
Un giovane acquafortista, che dimostra già un mestiere di questo genere così ben formato, lascia intendere che non solo ci devono essere state delle prove precedenti ma indubbiamente c’è stata una frequentazione con altri artisti perché l’incisione non è che si improvvisa, l’acquaforte poi ancora meno.
In questo campo è necessario un bagaglio tecnico importante, che comprende anche conoscere le vernici, conoscere l’acido.
C’era quindi una preparazione, uno studio, dettato da qualcuno che a sua volta era esperto di questa tecnica, che ha consentito ad una persona così giovane di poter essere completamente formato sulla tecnica dell’incisione che è una cosa abbastanza sorprendente.
Purtroppo Vittorini non ha lasciato memorie utili a ricostruire con precisione queste vicende.
Se si considera che spesso Vittorini riproponeva nelle diverse tecniche la solita “visione” probabilmente l’acquaforte “Luna nell’Arno” doveva essere speculare a questo quadro anch’esso purtroppo oggi irreperibile.
Le Acqueforti di Vittorini
bargarchivio on 30 gennaio 2022 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Le Acqueforti di VittoriniDUOMO DI PISA (1925) 30×32
Con l’immagine di questa acquaforte di Vittorini, recentemente passata in asta , che non era mai stata censita, aggiorniamo la lista delle attuali 38 acqueforti dell’artista.
I titoli delle incisioni sono ripresi da numerosi cataloghi d’epoca, purtroppo di alcune sono oggi non reperibili e non è stato possibile avere l’immagine corrispondente.
Acqueforti di Umberto Vittorini
- (1912) Ritorno all’ovile dim.29×38,5
- (1912) La Cattedrale di Pisa dim. 22×25
- (1912) Il Duomo di Pisa di notte dim. 22×25 (variante della precedente)
- La vela bianca 0,25×0,40 (non reperita)
- Luna nell’Arno (non reperita)
- La Piazza di S. Firenze 0,29 x 0,38 (non reperita)
- La Torre dei Giunigi a Lucca 0,40×0,26 (non reperita)
- (1912) Foce del Cinquale dim. 27,5×38,5
9 Bocca del Cinquale a Forte dei Marmi Effetto di notte 0,25×0,38(variante della precedente)
- (1912) Casolare nella campagna Lucchese dim. 29,6×42,4
- (1912) Vecchie case (Collezione Bariletti)
- (1913) Processione nel villaggio dim. 29,8×28,8
- (1915) Un mulino in Val Corsonna – Garfagnana dim. 27,8×35,6
- (1917) Il mulino della Fortuna dim. 30,8×41,8
- La casa del solitario (non reperita)
- (senza data) Sera nella campagna Pisana dim. 23,4×30,8
- (1917) Cascinale di Vancimuglio (Vicenza) dim. 23,8×35
- (1921) Bacchiglione (incisa al tempo della guerra 15/18) ( ex Alluvione) dim. 24,5×31,7
- (1921) Paesagio dim. 28,6×40,8 copia n° 12/XX
- (1922) Maternità dim. 24,2×18,1
- (1922) Profughi di guerra 15/18 dim. 24,8×19,6
- (1922) Profughi dim. 32,5×24,6
- (1922) Asiago dim. 27,8×35,3 (Piazzetta di Conco)
- (1922) Paesaggio – Conco dim. 25,8×33 (Paesaggio Vicentino)
- (1922) Paesagio Veneto (Collezione G. Gambassi)
- (1922) Meati (Lucchesia ) (Collezione G. Gambassi)
- (1922) Casare ad Asiago (ex Paesaggio Barghigiano) dim. 27,6×36
- (1922) Cerasomma campagna Lucchese dim. 39,8×30,8
- (1923) Montuolo campagna Lucchese dim. 27,7×35,5
- (1925) Il Duomo di Pisa dim. 36,8×46,3
- (1925) Il Duomo di Pisa dim. 30×32 (apparsa in asta nel 2021)
- (1932) Foce dell ’Arno – Marina di Pisa (Collezione G. Gambassi)
- (1932) Via le belle torri – Pisa dim. 41×32
- (1932) Paesaggio Barghigiano dim. 31,8×40,6 copia n°2/30
- (1933) Il Duomo di Barga dim. 37,8×47 copia n°3/30
- (1933) Barga dim. 38,2×48 copia n°5/30
- (1935) Ponte a Porta Ticinese – Milano dim. 30,8×47,5 copia n° 2/30
- (senza data) Paesaggio dim. 17,2×24,5 copia n°2/20
Giuseppe Noferini
bargarchivio on 25 ottobre 2021 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Giuseppe NoferiniGiuseppe Noferini ( Massa Marittima 1879- Busto Arsizio 1956) , era un dirigente del cotonificio Dell’Acqua di Busto Arsizio.
Assunse un ruolo importante, dopo il trasferimento di Umberto Vittorini a Milano in quanto promosse l’artista attraverso la sua importante collezione d’arte.
Un rapporto d’amicizia consolidato oltre che con il Noferini, con sua moglie, la pittrice ligure Tilde Ferrero, della quale Vittorini curò la presentazione sul bollettino della Galleria Bardi di Milano nel febbraio 1930.
Nel novembre 1934 alla Galleria Pesaro di Milano , venne messa in vendita parte della Collezioni Noferini, opere che ancora oggi riportano al retro l’etichetta che ne certifica la provenienza da questa prestigiosa raccolta, e tra queste anche alcune di Vittorini che poteva così farsi notare anche in questa prestigiosa vetrina.
Tra queste questa “campagna lombarda”.
La galleria d’arte Pesaro venne fondata a Milano nel 1917 dal collezionista Lino Pesaro, in Via Manzoni.
Attività preponderante fu l’organizzazione di aste di opere d’arte provenienti da collezioni pubbliche e private.
Destinatario dell’offerta culturale era principalmente un pubblico borghese.
L’attività si concluse tragicamente il 31 dicembre 1937 per il suicidio di Lino Pesaro, probabilmente per un motivo legato alla sua origine ebrea e al clima antisemita del periodo.
Gennaio 1916
bargarchivio on 26 settembre 2021 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Gennaio 1916Casa Vittorini
bargarchivio on 16 settembre 2021 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Casa VittoriniUmberto Vittorini 1914
bargarchivio on 13 marzo 2021 in Vittorini Umberto Commenti disabilitati su Umberto Vittorini 1914
Casa in Val di Corsonna – 1914
autentica del gallerista Macchi
La particolarità di questo disegno, oltre al periodo storico, è che è stato esposto nella mostra del 1980, organizzata a Barga presso la Loggia del Podestà, per omaggiare il pittore ad un anno dalla scomparsa.
è inoltre pubblicato nel relativo catalogo nella sezione dei disegni.